Una teoria completa sull'origine della vita.
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Nel 1984 il lavoro su cui è imperniata la ricerca contenuta nel saggio, presentato da me
e da uno studente della Magistri Cumacini al "Concorso nazionale per giovani ricercatori" della Philips, ha vinto il secondo premio, e mi è stato assegnato lo speciale premio destinato all'insegnante più meritevole.
Nel 2005 la ricerca sulla separazione degli amminoacidi Levo dagli amminoacidi Destro è stata selezionata dal dipartimento di fisica e matematica dell'università dell'insubria per partecipare alla manifestazione per i 100 anni dalla nascita di Einstein.
Nel 2010, i dati degli esperimenti e le conclusioni vengono pubblicati nella prima edizione di "Chimica prebiotica ed origine della vita"
Nel 2016 la prima edizione viene citata da due ricercatori italiani Raffaele Saladino e Ernesto
Di Mauro
Dopo 10 anni di approfondite ricerche bibliografiche sull'origine dalla vita si è resa necessaria la "Nuova Edizione".
Giovanni Occhipinti
CHIMICA
PREBIOTICA ED
ORIGINE
DELLA VITA
(NUOVA EDIZIONE)
Ai miei
studenti
Introduzione
Nel 1979 Ilya Prigogine vinse il premio Nobel
per i suoi studi sui sistemi lontani dall’equilibrio termodinamico.
Nel 1982 quando arrivai alla Magistri Cumacini
non si era ancora spenta l’eco della sua teoria sull’origine della vita.
Con i miei studenti abbiamo discusso sulla
instabilità di Benard, strutture dissipative e reazioni oscillanti. Visto
l’interesse degli allievi abbiamo deciso di ordinare i reagenti per questo tipo
di reazioni.
Le reazioni
oscillanti li ho fatte solo dopo circa vent’anni.
Alcune
osservazioni sulle tensioni interfacciali ed i fenomeni elettrici ad esse
collegate, mi portarono molto lontano dalle idee di Prigogine.
L’appendice
1 tratta appunto il risultato di queste osservazioni presentato, da tre studenti
della Magistri Cumacini, al concorso internazionale della Philips.
Da questo
lavoro, da queste semplici osservazioni, ha avuto origine la ricerca contenuta
in questo libro.
Nel 1984
iniziai la costruzione dell’apparecchio per la misura dei potenziali di flusso.
Il mio scopo era di verificare se i doppi strati elettrici di argilla, sabbia,
vetro a contatto con soluzioni avrebbero accumulato, al loro interno, gli
amminoacidi.
Un simile
evento avrebbe potuto essere un forte indizio su dove e come abbia avuto
origine la vita.
La
costruzione dell’apparecchio, la sua messa in opera e individuare le condizioni
chimico-fisiche degli esperimenti, hanno necessitato molto più tempo di quanto
avevo previsto.
Gli
esperimenti con argilla e sabbia non hanno dato risultati attendibili, mentre
con diaframma di vetro non si sono ottenuti risultati utili.
Ho sospeso
gli esperimenti fino a quando ebbi l’idea, dopo circa due anni, di utilizzare
diaframmi di quarzo.
Nell'estate del 2001 ho letto su Le Scienze un articolo su "L'acqua nel sistema solare" di Thérèse Encrenaz. Ho appreso così che le molecole di acqua non sono tutte uguali; non si finisce mai di imparare. Da quel giorno non mi ha più abbandonato l’idea che il problema dell’asimmetria molecolare degli organismi viventi fosse un problema deterministico e legato al mondo inorganico.
Così
iniziava la prefazione alla 1a Edizione.
Dal 1984 al 2009 ero concentrato
principalmente nella ricerca sperimentale. Così nell’edizione del 2010 alcuni
problemi importanti, in particolare l’origine del codice genetico, del
proto-organismo, della discendenza e della mente, li avevo lasciati sotto
traccia. Nei dieci anni che sono passati dalla pubblicazione l’unica ricerca
significativa, riguardo all’origine della vita, è stata la formazione dei
costituenti degli acidi nucleici in presenza di argilla pubblicata da due
ricercatori italiani. Durante questo lungo periodo ho avuto modo di riflettere
e di leggere molto. Mi aspettavo, in particolare, di trovare nella letteratura scientifica
delle ipotesi robuste in riferimento ai problemi suddetti. Fui sorpreso di
scoprire che malgrado molto fosse stato scritto alla fine valeva ancora quanto
riferito da Niels Eldredge: «Concordo con George Williams quando afferma che i
problemi scientifici non vengono tanto risolti quanto tranquillamente
abbandonati a favore di qualche nuovo insieme di questioni che sopraggiungono
ad assorbire l’interesse di una disciplina».
A livello
molecolare la vita utilizza le stesse molecole in quantità e qualità, e della
stessa simmetria sia per le proteine che per il genoma. Ciò ha portato gli scienziati a concludere che tutti gli organismi estinti
e viventi sul nostro pianeta discendono
da un singolo organismo vivente ancestrale: il progenitore universale. Questo
spiegherebbe anche una verità indiscutibile: la vita è unitaria.
Ma la vita non è unitaria solo a livello
molecolare, la vita è unitaria in tutte le sue manifestazioni. Tutti gli
organismi viventi sono in possesso di metabolismo, si evolvono e tutti, dagli
organismi superiori ai microorganismi, posseggono due caratteristiche
fondamentali: l’istino alla sopravvivenza e la mente.
Mi sono così
avventurato a dare una risposta ai problemi sopra elencati. Nel complesso è
venuto fuori un quadro organico dell’origine della vita dalla molecole semplici
alla cellula attraverso le leggi della natura.
In questa
edizione ho cercato di rendere gli argomenti, in particolare quelli di
chimico-fisica, quanto più semplici possibile eliminando quasi tutte le
equazioni matematiche e arricchendo gli argomenti con esempi di vita
quotidiana. Sono state inserite molte immagini per aiutare il lettore nella
comprensione dei processi e anche alcune formule di composti chimici ma solo
per far comprendere al lettore quanto complessi sono alcune molecole, in
particolare i costituenti degli acidi nucleici. I diversi capitoli contengono
delle ripetizioni anche di immagini e ciò per render ogni capitolo parzialmente
indipendenti dagli altri, per poi permettere, al lettore, di scoprire l’unità
del tutto.
Per
concludere avrei da ringraziare tanti colleghi e tecnici di laboratorio per il
loro enorme contributo critico e pratico.
Un
ringraziamento particolare va ancora una volta al Preside della Magistri
Cumacini, Ing. Enrico Tedoldi, che mi ha messo a disposizione il locale dove ho
svolto i miei esperimenti dimostrando sempre interesse e fiducia nel mio
lavoro.
Confermo la
dedica della 1a Edizione “ai miei studenti” con i quali ho trascorso
parte del mio tempo migliore.