martedì 21 gennaio 2020

GRETA, NOI E GLI ALTRI: La sopravvivenza nel 21° Secolo



Post n. 36


L’EPOCA

Era cenozoica
Periodo quaternario
Epoca olocene

L’olocene comprende gli ultimi 11700 anni, con un clima piacevolmente mite racchiude tutta la storia dell'umanità.

L’ANTROPOCENE

Secondo Paul Crutzen l’olocene sarebbe finito alla fine del settecento con l’inizio dell’uso dei combustibili fossili e i conseguenti colossali mutamenti ambientali e sarebbe iniziata l’epoca dell’antropocene

LA GRANDE ACCELERAZIONE

Come evidenziano Mcneill e Engelke dal 1945 l’antropocene ha subito una 
forte accelerazione.

ENERGIA PER L'UOMO PRIMA DEL 1800

Animali domestici
Mulini a vento
Mulini ad acqua
Legna
Praticamente a impatto zero sull’ambiente




DAL 1800 AD OGGI

Combustibili fossili
Energia idroelettrica
Energia atomica


I COMBUSTIBILI FOSSILI:

Energia solare congelata negli ultimi 500 milioni di anni. Fino al 1965 si considera che la quantità di energia consumata fosse ancora abbastanza contenuta e di poco impatto sull'ambiente. Nel 1965 il consumo annuale di energia era di 3813 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti nel 2013 si è passati a 12.730 milioni di tonnellate di petrolio equivalente.

COMBUSTIBILI FOSSILI E L’AMBIENTE
IL CARBONE

Le miniere di carbone hanno apportato notevoli cambiamenti alla terra, all’aria e alle acque con danni irreparabili.
LA SUBSIDENZA



SUBSIDENZA A BUGGERRU, SARDEGNA




NELLA SOLA CINA (DATI 2005) CON CIRCA 100.000              PICCOLE MINIERE, LA SUBSIDENZA HA RIGUARDATO      UN’AREA GRANDE QUANTO LA SVIZZERA:SHANXI CINA


Detriti e materiali sterili scaricate nelle zone limitrofe rilasciano nell'ambiente 
acido solforico e metalli pesanti che hanno distrutto la vita acquatica di parecchi
corsi d'acqua. Nella sola Cina i minerali sterili coprivano un’area grande quanto Israele.
In generale le conseguenze sono state: distruzione del paesaggio, delle 
foreste, degli habitat della fauna selvatica, erosione del suolo e riduzione dei 
terreni agricoli di vaste aree del pianeta.
POLONIA

Dalle miniere di carbone fuoriesce metano, un potente gas serra. 
All'interno della miniera il metano con ossigeno dà origine ad una miscela esplosiva che innesca «roghi di carbone», fuochi sotterranei che possono ardere per secoli.

APPALACHIA: MINIERA IN FIAMME DA MEZZO SECOLO, MA SONO OLTRE 200 GLI INCENDI DI QUESTO TIPO NEGLI USA E MIGLIAIA NEL MONDO



I fuochi saturano l’atmosfera di fumi con altissime concentrazioni di CO, CO2, 
CH4, SO2, NOX e di altri gas, e ceneri nocive che emergono dalle aperture
del terreno.





JHARIA INDIA, LA MINIERA CHE BRUCIA DA 100 ANNI



Dal 1945 il carbone viene estratto anche da miniere cielo aperto con 
conseguente deturpamento del paesaggio. Roccia sterile lasciate nelle vallate 
trasportata dalla pioggia ha seppellito foreste e corsi d’acqua.

RUSSIA


BARALABA AUSTRALIA




CINA



MOUNTAINTOP REMOVAL

È una variante allo scavo di miniere quando il carbone si trova alla profondità di qualche centinaio di metri sotto una montagna. La soluzione più economica: radere al suolo la montagna.
APPALACHIA USA

APPALACHIA

APPALACHIA VISIONE AEREA


Per le popolazione le conseguenze sono state devastanti e costretti ad 
abbandonare quelle zone dove avevano vissuto per millenni i loro antenati. 
In alcuni casi si sono verificati forti opposizioni, come nell’Appalachia 
ma alla fine le grandi industrie  minerarie hanno avuto la meglio scatenando 
una guerra tra poveri: oppositori contro operai addetti all’ estrazione.
CHI NE TRAE VANTAGGIO DALL'ESTRAZIONE DEL CARBONE?
LE COMPAGNIE MINERARIE, I PAESI RICCHI E I PAESI POVERI PERCHÉ È ENERGIA BUON MERCATO. A PAGARNE LE CONSEGUENZE, L’AMBIENTE E LE POPOLAZIONI LOCALI.

COMBUSTIBILI FOSSILI E L’AMBIENTE

IL PETROLIO
TRIVELLE SU TERRAFERMA E IN MARE


DISASTRI SULLA TERRAFERMA:

SAHARA

TEXAS


DELTA DEL NIGER


PERÙ



DISASTRI IN MARE, HAVEN: ARENZANO


AFFONDAMENTO DELLA EXXON VALDEZ


2010 INCENDIO DEEPWATER HORIZON


2010 DISASTRO SOTTOMARINO, ROTTURA DELLA    CONDOTTA: DEEPWATER HORIZON


RIPERCUSSIONI
    Distruzione delle paludi di mangrovie con conseguente fine della vita acquatica.
Piogge acide e inquinamento hanno distrutto i raccolti, un numero non
definito di persone costrette ad abbandonare i loro luoghi di origine.
CHI NE HA TRATTO VANTAGGIO?
LE COMPAGNIE PETROLIFERE, PRINCIPALMENTE I PAESI RICCHI SOTTO FORMA DI PETROLIO A BUON MERCATO, I PAESI DI ESTRAZIONE, SOTTO FORMA DI PETROLIO A BUON MERCATO E DI ROYALTIES. A PAGARNE LE CONSEGUENZE: L’AMBIENTE E LE POPOLAZIONI LOCALI.


A CASA NOSTRA: RAVENNA



MAPPA ADRIATICO



SITI CROATI: PER IL MOMENTO BLOCCATI


1955




CANALE DI SICILIA



ACCERCHIATI: CHE FARE?


INQUINAMENTO GLOBALE

Una centrale elettrica media rilascia:
Milioni di tonnellate di CO2
Migliaia di tonnellate di SO2 (piogge acide)
Decine di chilogrammi di piombo mercurio e arsenico.
CONSEGUENZE

Londra 1952 in totale 12000 decessi
Città del Messico oggi si calcola tra 6000 e 12000 decessi l’anno
Nel mondo nel 2002 i decessi sono stati calcolati in 800000 ogni anno.
Inoltre CO2 e piogge acide, come si può immaginare stanno stravolgendo gli ecosistemi e non solo. In Polonia le piogge acide erano assimilabili all’ aceto e hanno cominciato ad attaccare le rotaie dei treni.

LOTTA ALL’ INQUINAMENTO

Con fasi alterne e ritardi tra le varie località del mondo oggi si può affermare
che attraverso politiche pubbliche piogge acide e metalli pesanti sono stati ridotte in modo salutare nel modo ricco. Le politiche pubbliche rispetto all’ inarrestabile aumento della CO2, il principale gas serra, si sono dimostrate inefficaci. È possibile che la CO2, non sia la sola causa del riscaldamento globale, qualcosa forse ancora ci sfugge. La scienza ha però accertato che la CO2 da un contributo considerevole ai cambiamenti climatici e non tener conto di questo fatto è da irresponsabili, come è da irresponsabili che in un secolo circa stiamo bruciando ciò che il pianeta ha accumulato nell'arco di 500 milioni di anni.
Inoltre, le micidiali le polveri sottili e l’ozono (O3, da NOX e raggi solari) prodotte dall'uso dei combustibili fossili, sono un grave pericolo per la salute non solo nelle grandi città ma anche in tutte quelle aree ad alta intensità di traffico.


ENERGIA ATOMICA
La storia inizia nel 1956 con prospettive radiose e inesauribili.
Tra il 1965 e il 1980 l’energia elettrica mondiale fornita dalle centrali atomiche
passa dal 1 al 10 per cento, ma l’entusiasmo si spegne nel 1986

CERNOBYL

RIPERCUSSIONI

La nube radioattiva contaminò una superficie di oltre 200 mila chilometri quadrati (pari a circa due terzi dell’Italia) abitata da 5 milioni di persone. Nel lungo periodo compresi i «liquidatori» i morti si calcolano in migliaia. 130000 persone sono state trasferite altrove lasciando una zona inabitabile per almeno 2 secoli.


E POI FUKUSHIMA

FUKUSHIMA 5 ANNI DOPO



Mancano dati dettagliati sulle vittime del disastro. A Fukushima gli abitanti che 
hanno dovuto abbandonare le loro case sono state 350.000.
Purtroppo la tecnologia del nucleare non garantisce attualmente gli standard di
sicurezza necessari e tutti i paesi industrializzati hanno bloccato la costruzione di nuove centrali e si apprestano a spegnere quelle esistenti.

L’ENERGIA IDROELETTRICA


VANTAGGI
Fornisce energia in qualsiasi momento, fornisce acqua per le irrigazioni e per l’itticoltura, non rilascia gas serra.
DEBOLE L’OPPOSIZIONE DEGLI AMBIENTALISTI

SVANTAGGI
Gli incidenti provocano veri e propri disastri, alcuni esempi:
Vajont: 2018 morti e migliaia di abitanti sloggiati.
Il crollo della diga di Henan in cina causò 26000 morti a causa dell'inondazione e di altri 145000 morti nei giorni seguenti per epidemie e carestia
VAJONT


E TANTE SOFFERENZE

Gli invasi richiedono molto spazio, attualmente la superficie coperta in tutto il mondo è pari al doppio della superficie dell’Italia. A livello mondiale si calcola che tra i 40 e gli 80 Milioni di persone hanno dovuto abbandonare i loro luoghi di origine quasi sempre in modo coatto.
CHI NE HA TRATTO VANTAGGIO? LE COMPAGNIE IDROELETTRICHE
E TUTTI NEL MONDO, RICCHI E POVERI. A PAGARNE LE
CONSEGUENZE, L’AMBIENTE E LE POPOLAZIONI LOCALI.

MA PERCHÉ TUTTO QUESTO?
LA BOMBA DEMOGRAFICA

Nel 1800 gli abitanti della terra erano ca 800.000
Nel 1930 si contavano già 2 miliardi di abitanti
Nel 1960 3 miliardi
Nel 2015 7 miliardi. A questo ritmo in un secolo la la terra sarebbe coperta da una palla gigante di carne umana

POPOLAZIONE E AMBIENTE

Non si può negare: più persone più attività umana e l’attività umana danneggia
l’ambiente
1) più energia
2) più cibo e quindi abbattimento delle foreste da trasformare in terreno agricolo
3) impennata dell’uso di acqua dolce anche per le megalopoli e l’irrigazione
4) sfruttamento intensivo dei mari con metodi tecnologici avanzati e pesca a strascico.
5) inquinamento dell’aria e delle acque 


AMBIENTE, RICCHEZZA E POVERTÀ

MA VIVIAMO TUTTI ALLO STESSO MODO




















LE CITTÀ' IN NUMERI

Nel 2008 nel mondo esistevano:
500 città con oltre 1 milione di abitanti
74 con almeno 3 milioni di abitanti
12 con oltre 20 milioni
Le città producono una quantità enorme di rifiuti urbani scaricati in fiumi o in mare o in enormi discariche, anche nei paesi ricchi. Discariche che inquinano 
terreni, falde acquifere e appestano l’aria. Ma mentre i paesi poveri non hanno
risorse per soluzioni alternative, in alcuni paesi ricchi è assolutamente incomprensibile l’opposizione alla costruzione di termovalorizzatori a impatto zero sull'ambiente, che producono energia e quindi permettono di risparmiare quantità enormi di combustibili fossili.

TERMOVALORIZZATORE IN NORVEGIA



A CASA DI GRETA

IN SVIZZERA


IN MOLTE PARTI IN ITALIA


Nei paesi in via di sviluppo molti abitanti vivono in accampamenti abusivi e fatiscenti.
Dati 1990
9 milioni a Città del Messico
3 milioni a San Paulo
1 milione circa a Mumbai dormiva per strada




E MURI PER TENERLI LONTANI

TUTTA COLPA DELLA BOMBA DEMOGRAFICA?

Si è calcolato (almeno per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria) che solo il 37%
sarebbe causato dalla necessità di cibo. Probabilmente la stessa % vale per le
altre forme di inquinamento.
e il restante 63%?
consumismo dei paesi ricchi
turismo
guerre

TUTTA COLPA DELLA NECESSITÀ DI CIBO?

MA LA CIVILE NORVEGIA HA BISOGNO DI CIBO?


PIATTO A BASE DI CARNE DI BALENA. SPECIALITÀ NORVEGESE

CONSEGUENZE
La caccia alle balene condotta con flotte di gigantesche navi con tecnologie avanzate:
(Sonar, GPS, computer di bordo) da: Norvegia, Islanda, Giappone e Russia ha portato sulla soglia dell’estinzione la balenottera azzurra, la megattera e la balena grigia.
E non certo per fame.
CHI HA PROTESTATO? SOLO GREENPEACE

INQUINAMENTO DEL LAGO KARACHAI, RUSSIA, PERCHÉ? 
RIDUZIONE DEI COSTI, INCOMPETENZA E INCURIA

PIÙ CHE CIBO, MORTE: AGENTE ARANCIO VIETNAM

ANCORA NECESSITÀ DI CIBO? NAVE PER MEGA-CROCIERE



TURISMO DI MASSA IN THAILANDIA



LIGURIA


NELLE ISOLE ITALIANE

E TURISMO ALLA BARACCOPOLI


SIAMO TUTTI COINVOLTI. AMBIENTE, RICCHEZZA E POVERTÀ SONO LEGATE DA UN UNICO FILO.

1,5 miliardi di persone dispongono del benessere.
5.5 miliardi di persone vivono in povertà o estrema povertà.
CHE FARE?
Aiutare i poveri a raggiungere progressivamente il benessere dei paesi ricchi…
il pianeta non reggerebbe.
         
O per difendere l’ambiente e diminuire la povertà siamo disposti a condividere il nostro benessere con il resto del mondo dimezzando o riducendo di un terzo i nostri stili di vita e modelli di consumo?
E ALLORA, A COSA SIAMO DISPOSTI A RINUNCIARE?


CASE NORVEGESI

STOCCOLMA

E IN ITALIA AL MARE



COME UNA VOLTA IN CASA?


AL MARE?

IN VESPA?

VIAGGIO NUZIALE IN BICICLETTA?


Per tutti gli organismi viventi imperativo è: sopravvivere.
Quando all'interno di una specie un gruppo occupa una nicchia ricca di cibo la
difende con le unghie e con i denti anche contro gruppi della stessa specie.
Per la specie umana, in particolare per i paesi ricchi, questa nicchia contiene  
non solo il cibo ma anche il benessere.
Nel 21 secolo per noi sopravvivenza vuol dire anche il benessere che abbiamo raggiunto. È da questo dato di fatto che dobbiamo partire. Dobbiamo essere intellettualmente onesti, non c’è molta gente, nei paesi ricchi, che vuole tornare indietro. Malgrado una maggiore sensibilità ambientale, il che è positivo, ci ripromettiamo di diminuire o di essere più attenti ai  consumi, diminuire gli sprechi e di impegnarci di più nel riciclo. Ma tutto questo non basta, se non si riduce la povertà la nostra sopravvivenza è a rischio.  

È ALLORA COME SALVARE IL PIANETA E NEL CONTEMPO RIDURRE LA POVERTÀ?
La proposta dello sviluppo sostenibile recita: “uno sviluppo che incontri le necessità del presente senza compromettere le capacità delle generazioni future di incontrare le proprie necessità”
Ma come possiamo tradurlo nella pratica?
Innanzitutto il movimento ambientalista non può essere monotematico, non può
occuparsi solo del proprio orticello. Se in una località c’è una fonte di inquinamento e si lotta solo per quello la gente, fuori di quella località, non si sente coinvolta. D’altra parte, se in una località una discarica appesta l’aria e inquina le falde acquifere alla gente di quella località interessa ben poco se tra 10 o 20 anni il riscaldamento globale ci soffocherà. Loro stanno già soffocando
oggi. Il movimento ambientalista deve riguardare, innanzitutto, tutte le problematiche dell'ambiente, deve essere universale.
In secondo luogo, le massicce manifestazioni in tutto il mondo sotto slogan 
generici del tipo “No al riscaldamento globale” o “Salviamo il pianeta” danno ai
governanti del mondo mondo un alibi, e così dalle conferenze mondiali escono
tutti come vittime, "Volevamo ma gli altri non ce lo hanno permesso”. Dobbiamo inchiodare i governanti del mondo alle loro responsabilità. E infine deve essere la scienza a dire cosa è più utile all'ambiente, altrimenti ricadiamo nella stessa querelle… vaccini si vaccini no. 
E ALLORA

1)  Se è vero che una parte consistente dei disastri ambientali è causato dalle guerre nel mondo, il movimento ambientalista mondiale deve protestare energicamente in tutto il mondo contro tutte le guerre, non per qualcuno o contro qualcuno, ma contro tutti e mettere i governanti di fronte alle loro responsabilità.
Barletta oltre a far rivivere la celebra Disfida si faccia promotrice della Disfida del 21° secolo tra i grandi della terra che vogliono risolvere i problemi con le armi. Le guerre sono strumento di morte, sofferenze e povertà e sono causa di inquinamento ambientale.
BASTA GUERRE. LE GUERRE INQUINANO E GENERANO POVERTÀ

2) noi non possiamo chiedere ai paesi in via di sviluppo o ai paesi poveri di ridurre i loro consumi, sono già all'osso, e non possiamo chiedere di utilizzare combustibili fossili meno inquinanti perché non possono acquistarli.
Siamo noi, i paesi ricchi che devono eliminare i combustibili a basso prezzo altamente inquinanti. Diminuire le emissioni accelerando sul risparmio energetico e l’uso e la ricerca sulle energia alternative, solare, geotermica, vento ecc. e fornire questa tecnologia ai paesi poveri, gratis, sì gratis.
Altrimenti cosa vuol dire aiutarli a casa loro.
Ma dobbiamo pagare noi? Sì, dobbiamo pagare, ma state certi che questo non ridurrà il nostro benessere.

I PAESI RICCHI DEVONO ACCELERARE SUL RISPARMIO ENERGETICO E SULL'USO E LA RICERCA SULLE ENERGIE ALTERNATIVE E DEVONO FORNIRLA AI PAESI POVERI.

3) le discariche sono il veleno della terra. Inquinano mari fiumi laghi falde acquifere e alla fine i rifiuti, ironia della sorte, ce li troviamo nelle nostre tavole. Va benissimo la differenziata e il riciclo, ma questo non elimina le discariche.
È necessario eliminare le discariche sfruttando la tecnologia e fornirla ai paesi poveri. E l’uso dei termovalorizzatori è per il momento la migliore tecnologia che sicuramente elimina i disastri delle discariche e ci fornisce energia., 
ELIMINARE LE DISCARICHE ATTRAVERSO I TERMOVALORIZZATORI E FORNIRE QUESTA TECNOLOGIA AI PAESI POVERI

4) Protestare energicamente contro lo sfruttamento intensivo dei mari. Non è accettabile che per avere piatti prelibati si portino all'estinzione delle specie.
E non è accettabile che si lascino soli le popolazioni locali quando le loro foreste vengono distrutte.
NO LA DISTRUZIONE DELLE FORESTE E L’IMPOVERIMENTO DEI MARI.

Le ultime stime indicano in 7,8 miliardi la popolazione mondiale e aumenta al ritmo di 50 Milioni l'anno. La scienza non ci dice se questo ritmo di crescita porta a vanificare gli sforzi per limitare l’inquinamento globale. La scienza parli.
Comunque, l’inquinamento sta arrivando al punto di non ritorno. La nostra sopravvivenza è a rischio. Aiutiamo i poveri a casa loro o loro verranno a casa nostra. Anche i poveri della terra vogliono sopravvivere e non vogliono rimanere nei luoghi di povertà lasciando che la selezione naturale faccia il suo corso.
I poveri si metteranno in cammino verso i paesi ricchi e nessuno potrà fermare il loro esodo: né muri, né muraglie, né blocchi navali.

                                                                                Giovanni Occhipinti

P.S. I dati di questo articolo sono stati tratti da saggio John R. McNeil e Peter Engelke: "La grande accelerazione". Le considerazioni appartengono a vari commentatori che si sono occupati del problema. Le immagini sono state tratte, come logico da Internet. Poiché questo Blog non ha scopo di lucro spero che nessun mi faccia richieste di diritti di Copyright. 
Il mio compito è stato quello di fare un collage e di prendermi le vostre ingiurie per aver riesumato verità rimosse.






2 commenti:

  1. Caro Giovanni, è poco complimentarsi con te per il lungo e approfondito lavoro che hai fatto, un lavoro da scienziato, infatti hai citato gli autori da cui hai preso spunto. Gino ed io abbiamo letto il tuo lungo testo ed abbiamo arricchito le nostre conoscenze su vari aspetti scientifici. Le riflessioni mie e di Gino sono le seguenti: ogni cittadino dovrebbe avere maggior senso civico circa il rispetto dell'ambiente. Riguardo alle conseguenze negative dell'aumento della popolazione, dei consumi, dell'inquinamento e di tutto ciò che di negativo l'uomo ha prodotto sulla terra, noi crediamo che sia in qualche modo ineluttabile. La storia ci insegna che da sconvolgimenti negativi sono emersi nuovi cambiamenti positivi.

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